
A Rancate (in Ticino) la mostra sulla lettura
è un capolavoro. Dell'Ottocento.
Ultimi giorni per visitarla. Merita.
Il ritratto di Clara, La
lettrice dipinta da Federico Faruffini nel 1865, dice tutto su
cosa significasse, nella seconda metà dell'Ottocento, prendere in
mano un libro. Soprattutto per una donna. E cioè: riscatto,
emancipazione, amor proprio e anche seduzione intellettuale. Tanto
più che, in questa immagine piena di sex appeal, Clara volge le
spalle (discinte) allo spettatore e gli mostra sdegnosa la sigaretta
che tiene fra le dita come un vezzo, una libertà conquistata. Ecco
perché la Pinacoteca Züst di Rancate, per la mostra “Leggere,
leggere, leggere!” curata da Matteo Bianchi, ha fatto di questa
vestale della cultura moderna, una delle icone del percorso. La
diffusione della lettura, conseguenza dell'alfabetizzazione avvenuta
alle soglie della rivoluzione industriale, è il tema che lega
un’ottantina di pezzi fra tele, sculture e souvenir d'epoca,
occhiali e leggii, penne e calamai, scelti per raccontare uno
spaccato di vita comune, ambientato fra Lombardia e Ticino, due facce
di un'unica matrice linguistica, artistica e culturale. Ciò che
stupisce, oltre alla maggioranza di lettrici donne – più gradite
ai pittori del realismo sociale venato di sentimento – è il fatto
che fra città e campagna, il clima fosse quasi lo stesso; come se il
piacere di leggere avesse contagiato ogni classe, dilagando in luoghi
diversi. Le dame romantiche del bergamasco Trécourt passavano notti
insonni sulle loro lettere scarlatte; i maestri di scuola di Gerolamo
Induno sembrano usciti dalle pagine del Cuore di De Amicis; le
domestiche con la crestina del milanese Angelo Trezzini rubavano i
feuilletton dagli scrittoi delle loro padrone sullo sfondo delle
guglie del Duomo, degna corona di scene languide. La dimensione
pedagogica è evidente. «Leggete per vivere!» diceva Flaubert,
alludendo alla vitalità di un progresso in atto. In ogni strato
sociale. Non dunque appannaggio di pochi, di nobili, preti e padroni
e della loro presunzione borghese. Ma anche dei cantastorie popolari
di Bazzaro, delle contadine sotto i salici di Luigi Rossi, dei
bambini serissimi, con la lavagna sotto il braccio, dello svizzero
Albert Anker. Chiude questo viaggio fra le pagine, una sezione
speciale dedicata agli scatti del fotografo siciliano Ferdinando
Scianna, pubblicati nel libro Lettori (ed. Henry Beyle) omaggio
commovente alla passione per l'oggetto-libro e per i gesti che lo
cullano.
Pinacoteca Giovanni Züst,
Rancate, Canton Ticino, fino al 24 gennaio, tel. 0041.91.8164791.
(da La Repubblica, sabato 9 gennaio 2016)
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